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Scritto da Giorgio Nicoli in Web Marketing
13 giugno 2017
Statistiche Web Marketing

In questo articolo, analizziamo con un occhio da esperti le tendenze delineate dall’agenzia americana di inbound marketing nel loro 9° report sull’evoluzione delle imprese sul web. Con qualche suggerimento per le PMI italiane, per essere sempre al passo con i tempi!

 

 

In un ambiente digitale ormai connesso, per la quasi totalità delle sue componenti, con la parte più tradizionale delle imprese, si rende necessario – soprattutto per le Piccole e Medie Imprese italiane – non farsi sopraffare dalle tendenze web, ma anzi inseguirle, scavalcarle e domarle, per essere sempre più competitivi e mantenere la qualità e la velocità dei processi.

 

È questo il motivo per cui ti presento in questo articolo alcune tendenze molto importanti del web, evidenziate nell’ultimo report di Hubspot, azienda americana che fornisce soluzioni di inbound marketing. In questo lungo documento, è facile perdersi tra i numerosi numeri (perdonami il gioco di parole) che vengono presentati, ed è quindi necessario farsi guidare e indirizzare verso quelli che possono essere più interessanti per la propria impresa.

 

Come Yourbiz, ne abbiamo selezionati alcuni, mettendo in evidenza ciò che le PMI italiane possono prendere come riferimento per evolvere il proprio business, rimanendo sempre in allerta sulle tendenze digitali più esplosive e potenzialmente redditizie. Iniziamo!

 

 

Le statistiche del 2017 su SEO e Conversioni

 

La prima sezione dedicata da HubSpot alle statistiche riguarda il mondo della navigazione online sui motori di ricerca e le successive acquisizioni di clienti da parte delle imprese. Ecco la top 3 delle statistiche in questo ambito, che abbiamo selezionato per te.

 



Il 51% degli utenti ha scoperto una nuova azienda o prodotto conducendo una ricerca su smartphone.

 

Che il mobile marketing non sia una novità, è un dato ormai assodato. Ben diverso è però riflettere sul fatto che ormai più della metà degli utenti venga a conoscenza della tua azienda proprio a partire da una ricerca sui motori dai loro dispositivi mobili.

Statistiche Web Marketing 1

Forse non lo sapevi, ma Google ha recentemente cambiato il suo algoritmo, spostando la prima fonte di indicizzazione dal desktop al mobile: in pratica, ciò che l’utente vede da smartphone condiziona nettamente le logiche che i motori di ricerca dedicano al tuo sito web. Ecco quello che puoi imparare da queste statistiche:

 

  • Dedica più tempo alle visite sul tuo sito web da mobile, rispetto a quelle da desktop: pian piano, imparerai ad identificare tutto ciò che può essere ottimizzato sui dispositivi mobili, a partire dalle tue stesse esperienze.
  • Realizza contenuti informativi interessanti che possano essere fruiti pienamente da smartphone e tablet: il 51% dei tuoi potenziali clienti è pronto a cercarti e trovarti.

 



Le ricerche B2B, in media, vengono effettuate dodici volte prima di interagire con uno specifico sito web.

 

Se hai un’azienda B2B dovresti drizzare le antenne: il principale insegnamento che viene trasmesso da questa statistica è che il tuo sito web ha necessità di essere presente su tutte le query secondarie connesse al tuo prodotto e servizio.

 

Dunque non solo “macchine per il caffè”, se è questo ciò che produci e vendi, ma anche “macchine per il caffè durevoli”, “come acquistare una macchinetta del caffè”, “siti macchine caffè”, “produttori di macchinette per il caffè” e simili. Più volte compari nelle dodici ricerche medie connesse al tuo prodotto o servizio, più avrai la possibilità che il contatto del potenziale cliente sia proprio con il tuo sito web.

 



Per ogni 92 dollari spesi nell’acquisire clienti, soltanto 1 dollaro è speso nel farli convertire.

 

E qui torniamo ad uno dei nostri postulati matematici preferiti: se il processo di inbound marketing è troppo costoso e dispendioso e abbiamo già una base di visitatori notevole, forse invertire la rotta non è un’idea tanto stupida…

 

In effetti, il processo di Conversion Rate Optimization (conosciuto con l’acronimo CRO) mira a far divenire il maggior numero possibile di visitatori dei clienti effettivi, lavorando sulla metrica del tasso di conversione. Se spendo 92 dollari per acquisire 1000 clienti, e in media solo 10 convertono, avrò un costo per conversione di 9,2 dollari. Se invece ne investo la metà (45 dollari) e ne acquisisco 500, ma investo l’altra metà per lavorare sul tasso di conversione, con lead nurturing e marketing automation, ottenendo 20 conversioni, avrò un costo per conversione di 4,5 dollari. Ovviamente, è necessario un sapiente mix di traffico e ottimizzazione delle conversioni, per avere successo.

Ti consiglio di iniziare approfondendo la materia in questo articolo sulla Conversion Rate Optimization.

 

 

Le statistiche del 2017 sul content marketing

 

Abbiamo parlato un paio di settimane fa di come il content marketing sia la vera ricetta per ottenere clienti tramite internet, attraverso un utilizzo calcolato e misurato delle informazioni, che si basa sul principio persuasivo della reciprocità. Più darai al tuo potenziale cliente, più probabilmente egli si sentirà in dovere di contraccambiare, magari con un contatto commerciale.

 

La statistica di riferimento che ti voglio mostrare, a questo proposito, è la seguente:

 



Il 47% dei clienti ha visto in media 3-5 contenuti o articoli prima di contattare un responsabile vendite.

 

Risulta allora evidente come curare il proprio sito web e il blog aziendale, alternando contenuti informativi, di stimolazione e curiosità, con quelli più propriamente orientati alla vendita, sia una tecnica quanto più attuale possibile per la generazione di lead commerciali sul web. Se vuoi qualche consiglio su come iniziare, puoi partire dalla realizzazione di un piano editoriale dei contenuti, ragionato e adattato sui tuoi clienti target.

 

 

Le statistiche del 2017 sulla pubblicità online e Google AdWords

 

Nella parte dedicata all’advertising, Hubspot mette in evidenza alcune statistiche che ben delineano il calo nell’utilizzo di banner e pubblicità display, a favore invece degli annunci sui motori di ricerca e del video advertising. In particolare, un dato che viene messo in evidenza è quello che:

 



Il 64,6% delle persone quando stanno cercando un prodotto da acquistare online cliccano su annunci Google.

Statistiche Web Marketing 3

Questo dato incontrovertibile mostra come le pubblicità su Google siano ancora un mezzo di grande efficacia per la strategia di vendita B2C e B2B. Alcuni suggerimenti che voglio darti in questo senso sono:

 

  • Lavora sull’efficacia dell’annuncio, combinando copywriting dai toni creativi e razionali, cercando di intercettare interessi e desideri del tuo target di riferimento.
  • Dedica tempo ogni settimana all’ottimizzazione delle parole chiave e delle offerte.
  • Lavora con grande attenzione alla landing page, la pagina di destinazione sulla quale dirotti i visitatori che cliccano sull’annuncio.
  • Nonostante i trend siano avversi, non eliminare del tutto la display advertising (banner), perché forniscono ancora una grande riconoscibilità del brand e del prodotto e contribuiscono al marketing mix globale sul web. Ti consiglio di dedicare circa il 10% del tuo budget online a questo canale.

 

 

Le statistiche del 2017 sulle nuove tendenze del web

 

Infine, la sezione conclusiva sulle statistiche presentate riguarda le tre principali tendenze che stanno attraversando il mondo del web marketing e che ben presto diventeranno realtà consolidate, anche e soprattutto nel nostro Paese. Ecco quali sono e quali implicazioni hanno sulla tua impresa.

 



6 delle 10 app più scaricate al mondo sono app di messaggistica.

 

 

Advertising online e messaggistica saranno presto realtà interconnesse. Già oggi Facebook ha introdotto delle sperimentazioni ibride tra advertising e Messenger (l’app nativa dedicata ai messaggi diretti ai propri contatti sul social network). Tutto fa pensare che presto anche WhatsApp, Hangouts, Viber e Telegram saranno nomi di punta nella pubblicità online. Snapchat ci sta già provando, con le imprese più temerarie. Sei pronto alla sfida? Ecco alcune idee per arrivare preparati al message-boom:

 

  • Prova a pensare ad un flusso di automatizzazione dei messaggi che possa rimpiazzare buona parte dei processi del tuo customer care con un robot. Facebook ha già un’integrazione possibile con dei bot su Messenger, e presto arriveranno anche le altre app di messaggistica.
  • Ripensa ai messaggi pubblicitari nell’ottica di intercettare utenti che stanno messaggiando su temi specifici. “Hey, ti va una pizza stasera?”, potrebbe essere una buona occasione per promuovere il tuo ristorante…

 



L’82% degli utenti su smartphone dicono di consultare i loro dispositivi prima di effettuare acquisti in negozio fisico.

 

Il processo di interconnessione tra negozi fisici ed e-commerce è detto O2O (online-to-offline) ed è un ambito in cui si stanno osservando sviluppi molto interessanti, a partire dalle fidelity card fino ai dispositivi di realtà aumentata. In un ottica di Conversion Rate Optimization (CRO) a tutto tondo, è impensabile non riflettere sulle implicazioni che hanno le due realtà vicendevolmente. Qualche elemento di riflessione, a questo proposito:

 

  • Il processo di click-to-collect (carrello online con ritiro e pagamento immediato in negozio) è in crescita costante nei Paesi anglosassoni, una tendenza destinata ad arrivare presto in Italia. I negozio fisici si devono preparare a questo processo logistico particolare.
  • Integrare le fidelity card tra negozio online e store fisico, magari attraverso l’utilizzo di una app, sembra la tendenza che attraverserà la fidelizzazione del cliente B2C.
  • Un occhio alle nuove tendenze che riguardano i dispositivi di realtà aumentata: attraverso queste tecnologie, si potranno fornire contenuti inediti e coinvolgenti agli utenti che stanno toccando con mano i prodotti fisici in un negozio. Esempi? Recensioni di altri clienti o video sull’utilizzo pratico degli articoli.

 



Il 32% dei dirigenti dichiara che il riconoscimento vocale sarà la tecnologia di intelligenza artificiale più utilizzata nel business.

 

Siri, Ok Google e Amazon Echo sono le tecnologie di riconoscimento vocale più diffuse nei processi di marketing. Anche in questo caso, è solo questione di tempo prima che Google AdWords e Bing Advertising intervengano nel processo, inserendo annunci pubblicitari vocali. Una bella sfida da raccogliere con i propri processi di advertising.

 

 

Alcune conclusioni sulle statistiche presentate

 

Più ricerca vocale, mobile marketing, integrazione tra canali diversi, attenzione sul contenuto. Meno display marketing tradizionale e focus sul desktop. Dalle statistiche presentate da Hubspot sul web marketing nel 2017 emergono tutte queste caratteristiche, che costringono agenzie web e PMI italiane a reagire di conseguenza, intercettando i trend.

 

Non aspettare che siano gli altri ad innovare, alza l’asticella.

A presto!