Con la nuova legge europea sull’Accessibilità, quasi tutte le aziende private si stanno chiedendo come rendere il proprio sito web accessibile. In questo articolo vogliamo darti pochi e utili consigli per migliorarne la fruibilità e rispettare la normativa.
Abbiamo già scritto diversi articoli sulla tematica dell’Accessibilità, per esempio questo che introduce le questioni strettamente normative. Un altro nostro testo, invece, parla di siti web e di come renderli accessibili. Ti invitiamo a leggerli.
In questa pagina, facciamo un passo avanti perchè ti diamo pochi e semplici consigli su cosa fare e cosa non fare quando metterai la testa e le mani su questa tematica e dovrai decidere come intervenire sul tuo sito web.
Per prima cosa, in questo articolo rispondiamo ad una domanda che moltissimi addetti e non addetti ai lavori si stanno ponendo in questi mesi: plugin, overlay, app servono per rispettare la normativa?
Ecco la nostra risposta.
Plugin, overlay, app servono per rendere un sito web accessibile a norma di legge?
Non giriamoci attorno. No, plugin, overlay e app non ti mettono a norma. Questa risposta era già nell’aria, ma te la diamo con assoluta certezza dopo aver coinvolto diversi professionisti.
Avvocati specializzati nel digitale, esperti di accessibilità, consulenti dell’Unione Europea in tema di accessibilità e persino uno dei plugin più in voga ci hanno detto la stessa cosa. Questi strumenti non mettono a norma. Ma perchè?
Questi tools sono importanti, alcuni davvero utili e ben fatti, eppure qualora decidessi di servirtene per rendere accessibile al tuo sito, questa scelta non basterebbe alla tua azienda: saresti comunque soggetto a sanzioni.
Plugin, overlay e app integrate con il sito arrivano fino ad un certo punto nel miglioramento dell’esperienza di navigazione delle persone diversamente abili o con problematiche che non permettono una fruizione lineare dei contenuti online.
Questi strumenti possono, ad esempio:
- migliorare il contrasto tra testo e sfondo del tuo sito, rendendo i testi meglio leggibili;
- incrementare la dimensione del font, per agevolare la lettura;
- leggere il testo e aiutare nella navigazione. In questo caso si parla di Screen Reader;
- riconoscere le istruzioni vocali.
Insomma, sono attività molto utili per chi - ad esempio - ha problemi di vista, o è totalmente cieco.
Cosa NON fare per rendere un sito accessibile
Non affidarsi esclusivamente ai plugin, alle app e agli overlay. Come abbiamo detto, non mettono a norma il sito. Ma perchè?
Perché non toccano tutte le linee guida WGAC 2.1 previste dall’Accessibility Act. Ecco alcuni esempi:
- Un tool non riesce ad aggiungere i sottotitoli ad un video integrato nel sito: quindi questo resterà inaccessibile per chi è sordo, vuole comprendere le informazioni in un luogo rumoroso o dove avere il volume alto è sconveniente;
- Un plugin non è in grado di inserire gli Alt-text (testo alternativo) delle immagini quando non ci sono: un’immagine senza una descrizione sostitutiva è come se non esistesse per chi non la può o non la riesce a vedere nitidamente;
- Un’app non è in grado di organizzare il menù ed i contenuti delle pagine del sito in modo che siano navigabili con il tasto TAB della tastiera.
Questi sono solo 3 esempi che dimostrano senza mezze misure che un plugin non rende il sito accessibile e quindi non mette la tua azienda a norma con la legge sull’Accessibilità.
Ad ognuno il suo strumento
La stragrande maggioranza di chi ha la necessità di navigare un sito web in modo alternativo, certamente non sta aspettando la definitiva entrata in vigore dell’Accessibility Act a fine giugno 2025.
É da tempo, mesi, anni che ha bisogno che i siti web siano accessibili e senza barriere digitali per poter “fare le sue cose”.
Prendiamo l’esempio di un ipovedente dalla nascita: ha certamente il suo screen reader installato da tempo sul suo computer o sul suo smartphone e lo userà da tanto tempo. Avrà settato velocità di lettura e l’interazione con questo strumento per renderlo il più efficiente possibile per sé.
Un plugin che interviene su un sito con uno screen reader, va a sostituire o a sovrapporsi a quello in uso dall'ipovedente: quindi il plugin invece che generare una soluzione, genera un problema!
Avete mai provato a prestare la vostra auto ad un’altra persona che cambia la regolazione del sedile? Cosa provate quando risalite sulla vostra auto e lo trovate spostato? Fastidio, frustrazione, scomodità.
Ritrovare il giusto assetto della seduta è questione di pochi minuti e di qualche kilometro. Per un ipovedente, trovarsi uno screen reader che “parla sopra” o sostituisce il proprio, significa non poter navigare il sito.
Cosa fare per rendere un sito accessibile
- Usare plugin, overlay e app non è un problema a patto che essi siano integrati con soluzioni più ad ampio spettro e ponderate. Un plugin per la regolazione automatica del contrasto cromatico o di trasporre il sito in bianco e nero, o che permette di ingrandire lo schermo è un ottimo strumento.
- Contestualmente però, bisogna mettere in campo tutte le altre linee guida del WCAG. Quali sono? Alcune le hai trovate scritte in questo articolo. Delle altre ne parleremo durente il webinar che abbiamo organizzato sulla tematica dell’accessibilità. Ci sono ancora posti liberi per iscriversi.
- Inoltre, per mettere a norma il tuo sito devi redigere una dichiarazione di accessibilità. É un documento tecnico e quasi sempre viene redatto da consulenti esperti. Anche di questo parleremo nel corso del nostro webinar.
Speriamo di averti dato una panoramica completa su cosa fare e cosa non fare per rendere il tuo sito accessibile. Ti invitiamo a leggere gli altri nostri articoli.