L’accessibilità digitale non è solo una questione etica, ma dal 2025 anche un obbligo di legge sempre più stringente. La Legge Stanca sull’accessibilità insieme con l’European Accessibility Act rappresentano il riferimento normativo principale per rendere i contenuti digitali fruibili a tutti, compresi i cittadini con disabilità. In questo articolo esploreremo cosa prevede la normativa, le sue implicazioni per le imprese private e come conformarsi entro le scadenze previste.
Cos’è la Legge Stanca e a chi si applica?
La Legge Stanca, ufficialmente conosciuta come Legge n. 4/2004, è stata introdotta in Italia per garantire che i siti web e i servizi digitali siano accessibili a tutti. La Legge si rivolge alla Pubblica Amministrazione. Nel corso degli anni ci sono state delle evoluzioni a livello Europeo che hanno portato all'evoluzione della Legge Stanca e - - di fatto - ad una sua applicazione anche per le aziende private.
Nel 2019 è infatti arrivato l’Accessibility Act dell’Unione Europea, il quale è stato recepito anche dall'Italia. E' questa la normativa che detta le linee guida per l'Accessibilità anche per le imprese private.
In breve, la normativa europea dice che i contenuti digitali devono attenersi alle linee guida internazionali del WCAG (World Content Accessibility Guidelines) ad oggi aggiornate alla versione 2.1.
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Obiettivi della Legge Stanca e dello European Accessibility Act
- Garantire che le persone con disabilità perpetue o temporanee possano accedere senza barriere ai siti web, alle applicazioni mobili e ai servizi digitali.
- Uniformare le pratiche nazionali agli standard europei, come indicato nella Direttiva UE 2016/2102 e nel European Accessibility Act.
A chi si applica oggi?
Con gli ultimi aggiornamenti, gli obblighi della normativa si estendono a :
- Aziende che offrono servizi online, compresi gli E-Commerce.
- Fornitori di applicazioni mobili.
- Imprese che offrono servizi digitali, come home banking o streaming.
La platea di coloro che devono adeguarsi alla normativa è però molto più ampia e nel corso di questo articolo capiremo nel dettaglio quali sono i soggetti obbligati a porre attenzione all’accessibilità del proprio sito internet ed ai contenuti digitali.
Entro quando ci si deve adeguare alla normativa?
Per prima cosa spieghiamo in termini generali cosa vuol dire adeguarsi alla normativa.
C’è un’immagine che bene rappresenta la Legge Stanca e l'European Accessibility Act: quella delle barriere architettoniche. Tutti sappiamo cosa sono: gradini, strettoie, ribassamenti, buche, porte che non agevolano, limitano o impediscono del tutto l’accesso ad un ufficio, un negozio, un palazzetto o anche ad una casa privata. Ma non è finita qui: perché una volta entrati nella struttura, tutti dobbiamo essere in grado di poterci recare dove ci serve, incontrare le persone che ci interessano, prendere le cose di cui necessitiamo, fruire del servizio per il quale ci siamo recati in quel luogo. Dunque, i bagni devono essere adeguati alle persone con disabilità, così come gli sportelli; le stanze non devono avere anch’esse gradini o devono poter essere visitate tramite un percorso alternativo.
Ora che abbiamo capito cosa significa “accessibilità” in termini architettonici, è facile tradurre la tematica in ambito digitale.
Adeguarsi all’Accessibility Act e alla Legge Stanca dell’accessibilità significa che la navigazione di un sito internet, di un software o di un documento digitale deve essere agevole per tutti, soprattutto per coloro che hanno una disabilità. Chi entra in un sito deve poterlo navigare con gli strumenti alternativi e non avere ostacoli di alcun tipo a svolgere le normali azioni di navigazione, scelta, consultazione e acquisto.
Alcuni esempi? I lettori Braille, gli screen reader e un forte contrasto tra sfondo e testi del sito internet: queste e molte altre, sono accortezze che chi è afflitto da difficoltà visive utilizza e ricerca; un altro esempio sono i video con i sottotitoli per i non udenti. Se poi pensiamo ad un utente con limitazioni agli arti superiori dobbiamo garantire la fruizione tramite strumenti come puntatori e tastiere ad hoc.
Fatta questa doverosa premessa, le aziende interessate dalla normativa devono adeguarsi alla normativa entro il 28 giugno 2025.
Accessibilità siti web, Legge Stanca e Accessibility Act: gli obblighi principali
Chi deve adeguarsi
Entro giugno 2025 scatta l’obbligo di adeguarsi all’Accessibility Act per l’accessibilità anche alle PMI, ovvero le aziende con più di 10 dipendenti e fatturato sopra i 2 milioni di euro. In altre parole tutte le aziende devono adeguarsi.
La normativa esclude solamente le micro-imprese e le aziende dove viene documentato un "onere sproporzionato". In questo caso, si intende che il costo di adeguamento è anti-economico per l’azienda, ma è l’impresa stessa a doverlo documentare.
Con la nuova normativa del 2019, l’accessibilità dei siti web non è più solo una buona pratica, ma un requisito legale. Le aziende devono adeguarsi ai criteri WCAG 2.1, che stabiliscono standard internazionali per la progettazione inclusiva.
I principi della normativa, dicono che i contenuti digitali devono essere P.O.U.R., ovvero:
- Perceivable, percezione sensoriale: significa che chiunque deve essere in grado di accedere ad un contenuto digitale con almeno uno dei sensi che ha a disposizione, in maniera agevole;
- Operable, Utilizzabile: ogni utente deve poter navigare un contenuto con ogni dispositivo a propria disposizione
- Understandable, comprensibile: l'utente deve essere in grado di comprendere sempre quello che sta facendo online. In questo principio rientrano i testi, la loro complessità ed il linguaggio utilizzato. Anch'esso deve essere accessibile.
- Robust, robusto: ovvero i contenuti si devono adattare ai diversi device e all'innovazione.
Un esempio pratico
Un negozio online che non implementa un’adeguata struttura delle intestazioni (H1, H2, H3) rischia di risultare inutilizzabile per chi naviga tramite screen reader. Questo potrebbe escludere fino al 10% della popolazione europea e il 21% di quella italiana che convive con forme di disabilità, secondo i dati Eurostat.
Cosa cambia per le imprese private dal 2025
Dal giugno 2025, con l’entrata in vigore completa dell’European Accessibility Act, le imprese private dovranno garantire la piena accessibilità dei loro servizi digitali. Il mancato rispetto potrebbe comportare sanzioni amministrative ma soprattutto e un danno reputazionale significativo.
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Cosa rischia chi non si adegua alla Legge Stanca o allo European Accessibility Act per l’accessibilità
- Le sanzioni amministrative per le aziende che non si adeguano alla nuova normativa sono multe che possono arrivare al 5% del fatturato e il conseguente obbligo alla messa a norma. Ma c’è di peggio!
- I danni di immagine e di reputazione possono essere incalcolabili per un’azienda che non si adegua all’Accessibilità digitale della Legge Stanca e viene colto in flagrante. Al giorno d’oggi infatti, sempre più aziende perseguono una politica dell’inclusione, anche attraverso la redazione di un codice etico d’impresa.
- Inoltre, le grandi imprese cercano sempre più fornitori attenti e conformi alle questioni di accessibilità e ambientali: il rischio per chi non si adegua è dunque quello di perdere partnership e clienti.
- Infine, cause legali: un utente con disabilità che non dovesse riuscire a soddisfare la propria necessità su un sito internet non accessibile, e dovesse perdere un’occasione di business, potrebbe rivalersi sull’azienda secondo il “maggior danno”.
Quali sono i soggetti maggiormente interessati dall’entrata in vigore della normativa sull’accessibilità
Detto che tutte le aziende (tranne le micro) devono adeguare i propri contenuti digitali, tra le categorie più interessate ci sono:
- Siti e-commerce: dovranno garantire che la ricerca di prodotti, la fase di checkout e il supporto clienti siano accessibili.
- Software aziendali: anche i prodotti destinati a un uso interno dovranno essere conformi.
- Contenuti multimediali: video e podcast dovranno includere sottotitoli e trascrizioni.
Un esempio pratico
Un portale di prenotazione viaggi che non offre opzioni di navigazione via tastiera potrebbe perdere fino al 15% delle prenotazioni online, considerando il numero di utenti con disabilità motorie.
Come adeguarsi normativa sull'accessibilità?
Adeguarsi alla normativa richiede un approccio strategico e di attenzione. In sostanza i passaggi per adeguarsi sono 3.
- Audit di accessibilità: Analisi dei siti web e delle app per verificare il livello di conformità ai criteri WCAG. In pratica, degli esperti di accessibilità navigano il sito in profondità e scovano tutti i punti nei quali esso non è accessibile. Infine redigono un documento con tutti gli aspetti da correggere.
- Formazione del personale: Coinvolgimento dei team di sviluppo e design per creare prodotti inclusivi, in modo da adeguare i touchpoint digitali già presenti online ed essere in grado di produrre i nuovi già conformi alla normativa.
- Aggiornamento continuo: Le tecnologie evolvono rapidamente; è essenziale effettuare verifiche periodiche per non rischiare di lasciare qua e là per la rete alcuni contenuti non adeguatamente accessibili.
Legge Stanca, Accessibility Act e siti web: vantaggi per le imprese
Vedere la nuova normativa esclusivamente come un obbligo è estremamente limitante e decisamente discriminatorio nei confronti dei diversamente abili. Conformarsi alla normativa è anche un’opportunità. Le aziende che investono in accessibilità infatti possono:
- Ampliare il pubblico raggiungibile, includendo utenti con disabilità: lo sapevi che oltre 1 cittadino su 10 presenta una qualche forma di disabilità anche lieve? Pensiamo ai daltonici, ai dislessici o agli autistici: anche loro rientrano nelle categorie dei diversamente abili.
- Migliorare l’indicizzazione SEO, poiché Google premia i siti web più navigabili: fare accessibilità significa rendere il sito ordinato, chiaro e facilmente navigabile. Cosa c’è meglio di questo per Google?
- Ridurre il rischio di reclami o cause legali legate alla discriminazione.
Numeri da considerare
- Circa 1 miliardo di persone nel mondo vive con una forma di disabilità (OMS, 2022).
- Il mercato europeo legato all’accessibilità digitale è stimato in 80 miliardi di Euro entro il 2030.
Conclusione
L'accessibilità dei siti web, la Legge Stanca e lo European Accessibility Act rappresentano un pilastro fondamentale per la trasformazione digitale inclusiva. Le imprese private, grazie agli aggiornamenti del 2022, sono chiamate a un impegno concreto entro il giugno 2025, ma possono trarre vantaggi competitivi significativi. Investire nell’accessibilità non significa solo rispettare la legge, ma contribuire a una società più equa e inclusiva.
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