Tra le attività di digital marketing più in voga del momento troviamo il guest posting, la pubblicazione di articoli su siti che ospitano contenuti di terze persone. Vediamo cos’è, quali risultati porta alle aziende e alcune linee guida per fare tutto come si deve.
La stesura di guest post è una strategia utile per scopi SEO, poiché aumenta l’autorevolezza del tuo sito web, ma principalmente viene considerata come un’attività di inbound marketing.
Neil Patel (esperto SEO presente nella top 10 dei marketers di Forbes) in un suo articolo l’ha addirittura definita la miglior strategia di inbound marketing in assoluto. Vediamo insieme perché e di cosa si tratta nello specifico.
Qui trovi l’articolo originale: https://neilpatel.com/blog/why-guest-blogging-is-the-best-inbound-marketing-strategy-a-data-driven-answer/
Prima di tutto, cos’è un guest post?
È possibile capire cos’è un guest post analizzando il significato letterale della parola, ovvero “articolo ospite”. Fare guest blogging significa, infatti, scrivere e pubblicare post per il sito o il blog di qualcun altro. In altre parole si tratta di diventare ospiti di un altro spazio web.
Bisogna fornire un contenuto di valore al sito ospitante, scrivere un articolo che sia utile alla sua crescita organica. Il sito ospitante offre in cambio la possibilità di inserire un link verso un sito esterno (il nostro).
Perché spingere sul guest posting
Cosa ci guadagna un’azienda che investe in questa strategia?
I vantaggi del guest posting sono molteplici:
- aumento del traffico verso il proprio sito web, perché i lettori del blog ospitante vengono indirizzati verso il sito indicato nell’articolo;
- incremento della brand awareness, perché l’azienda viene citata e resa nota a un pubblico che – probabilmente – non ha ancora raggiunto con altre attività di marketing;
- miglioramento del posizionamento sui motori di ricerca, perché Google considera più autorevoli i siti citati da altri siti autorevoli (attenzione però, da non considerare questa strategia come una semplice operazione di link building spasmodico, cosa che Google penalizzerebbe).
Nell’articolo che ti ho citato all’inizio, Neil Patel mostra alcuni esempi di come una strategia di guest posting ben strutturata abbia portato diverse attività a un miglioramento netto delle performance:
- più iscritti alla newsletter (36,733 contatti di qualità)
- più visite al sito (400 in un solo giorno)
- più clienti interessati (2 con un singolo guest post)
- dare la spinta iniziale per avviare un blog di successo (un business che genera circa 15000 dollari al mese)
Come impostare correttamente la strategia
È molto importante seguire alcune linee guida, altrimenti si potrebbe trasformare presto in una strategia penalizzante, come detto poco fa.
Il sito ospite deve essere pertinente al sito che vogliamo linkare, per capirne la pertinenza è necessario svolgere un'analisi manuale.
Oltre alla pertinenza è necessario anche che il sito sia autorevole: per capire l'autorevolezza del sito ci affidiamo a indici riconosciuti (misurati con Website SEO checker). Tieni conto che gli indici non sono comunque da prendere per certi, è infatti necessaria anche un'analisi manuale del profilo backlink dei siti ospite.
Una volta trovato il blog perfetto per la tua esigenza, è tempo di contattare chi di dovere e scrivere un guest post coi fiocchi. Ecco alcuni consigli per te:
- scrivi contenuti di qualità, originali (sia nel senso del tipo di contenuto scritto, che di plagio) e rilevanti per il pubblico target del blog che ti ospiterà;
- ricorda che i contenuti devono essere coerenti con gli altri contenuti del sito dal punto di vista dello stile e del tono di voce;
- metti link a risorse utili per i lettori, non piazzare il tuo sito solo per acchiappare un link in più (valuta se inserire call to action specifiche, sempre se lo stile del blog che ti ospita lo permette);
- evita di puntare su contenuti puramente promozionali o autoreferenziali, annoierai a morte il pubblico.